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Fotografica 2012

Informazioni

Evento: Fotografica 2012
Luogo: Milano, La Torneria, via Tortona 32, Plastic, via Forcella 8
Periodo: 14 Nov 2012 -> 18 Nov 2012
Descrizione: evento organizzato da Canon per tutti gli amanti della fotografia, a tutti i livelli
Consigli: gli incontri sono tanti e di tutti i tipi, quindi leggete bene il programma e possibilmente raccogliete qualche informazione su chi tiene i seminari; al primo ingresso serve registrarsi, quindi non arrivate all'ultimo momento o rischiate di restare in piedi (alcune sale sono un po' sottodimensionate rispetto al pubblico)


Più di un mese fa si è chiuso l'appuntamento con Fotografica, evento che Canon dedica a tutti gli amanti della fotografia e che quest'anno ha festeggiato la sua quarta edizione. Dal 14 al 18 novembre professionisti, amatori e curiosi hanno potuto assistere a workshop, dibattiti e mostre fotografiche. Una delle migliori occasioni per fare conoscienza con il mondo della fotografia, in tutti i suoi generi ed in tutte le sue sfumature.

Da molto tempo volevo raccontare le mie impressioni sui seminari che si sono tenuti durante i cinque giorni dell'evento. Ahimè lo faccio con grande ritardo, ma nella speranza che questo articolo possa comunque essere utile.

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Premessa

Ovviamente ci sono stati alcuni dibattiti che ho apprezzato ed altri che non ho trovato particolarmente entusiasmanti. E' altrettanto ovvio che non possa pretendere che tutti condividano il mio punto di vista, quindi ho deciso di raccontare solo quelli che personalmente ho trovato più interessanti, senza nulla togliere agli altri. Tuttavia, se per caso notate la mancanza di un incontro che a vostro parere è stato appassionante non vuol dire necessariamente che non l'abbia ritenuto tale, magari semplicemente non ho avuto modo di assistervi...

Tutti i seminari sono presentati da fotografi selezionati da Canon, quindi non ho dubbi sulle loro capacità, ma un conto è saper fare bene il proprio lavoro, altra cosa è invece spiegarlo agli altri. Un aspetto interessante che però ho notato consiste nel fatto che gli incontri che più ho apprezzato sono stati quelli in cui chi presentava sarebbe andato avanti a raccontare nonostante il tempo a sua disposizione fosse finito. Penso che questo sia un ottimo indicatore dell'entusiasmo del fotografo nel rendere partecipe il proprio pubblico, peccato che questo dettaglio si possa vedere solo alla fine dell'intervento e non all'inizio...

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L'evento

L'evento si tiene a Milano, all'interno di due spazi che si trovano alle spalle della stazione di Porta Genova. La Torneria, in via Tortona 32, è la location dedicata agli incontri, suddivisa in una sala workshop, tre sale dibattiti ed una sala dedicata al mondo del video, oltre a diversi spazi riservati ad alcune esposizioni fotografiche. Plastic, in via Forcella 8 (angolo via Bugatti), è invece la location al cui interno è allestito un set fotografico, dove è possibile provare le fotocamere e gli obiettivi Canon più recenti.

I dibattiti, che rappresentano senza dubbio la parte più ricca ed interessante dell'evento, si tengono nell'arco di tutta la giornata, ma sono concentrati principalmente durante il week-end. Gli argomenti sono vari, da quelli di carattere tecnico, a quelli dedicati ad un genere particolare, da quelli più concreti a quelli più concettuali. Anche se pensate di avere le idee chiare vi invito a leggere tutto il programma: potrebbe essere l'occasione per conoscere qualcosa di nuovo o qualcosa da voi ancora inesplorato.

Al primo ingresso è necessario registrarsi per ricevere un collarino che dà diritto all'accesso alle sale in cui si tengono gli incontri. La partecipazione è rigorosamente gratuita, ma per quelli che sono denominati workshop il numero è chiuso e serve effettuare preventivamente la registrazione online. Inutile dire che i posti vanno a ruba...

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Pino Ninfa - Dal sociale alla musica

Pino Ninfa è un fotografo che dedica il suo lavoro principalmente alla sfera musicale, in particolare nel panorama jazz, ed al reportage nell'ambito sociale. Il suo è stato uno dei primi incontri a cui ho assistito. Sul sito ufficiale di Fotografica 2012 il titolo riportato è Dal sociale alla musica, mentre sul programma preso sul posto e da qualche altra parte sullo stesso sito si legge Il ritratto nella musica, ma alla fine poco importa, quel che conta è il contenuto.

L'incontro è iniziato con qualche minuto di ritardo, per cercare di sistemare al meglio i colori non perfettamente fedeli del proiettore. Può sembrare un dettaglio insignificante, ma a mio parere è un segno della cura con cui il fotografo vuole presentare il suo lavoro. Sebbene il dibattito fosse stato organizzato sotto forma di intervista, ha da subito preso un'altra direzione, non certo per desiderio di protagonismo del fotografo, quanto per la sua grande capacità nel raccontare i suoi scatti e coinvolgere il pubblico.

La sua passione per il mondo della musica e per le ambientazioni che solo il jazz può offrire emergono chiaramente dalle sue fotografie. Dalla pellicola al digitale, dal bianco e nero al colore, la tecnica è tutt'altro che trascurabile ma, come lui stesso sottolinea, si può sempre imparare. Quello che è importante in uno scatto è che racconti una storia. Questa è la frase che più mi è rimasta impressa. Ed in effetti le sue foto le storie le raccontano, e molto bene. Se provate a cercare in rete troverete i suoi scatti più celebri, e magari ne riconoscerete qualcuno che è diventato famoso grazie a qualche campagna pubblicitaria, ma osservando bene noterete in tutti la ricerca della comunicatività. Tanti gli scatti che ricordo di aver visto ma che non ho ritrovato in rete, uno su tutti quello fatto ad un famoso pianista jazz, del quale però non ricordo il nome (ma penso si tratti di Michel Petrucciani). Inutile cercare di raccontarlo, va semplicemente visto. In questo caso, come in molti altri, il racconto del contesto, delle circostanze, delle motivazioni che hanno spinto il fotografo a cercare di raccontare una persona, un personaggio o un evento, rendono l'osservatore più consapevole ed amplificano il valore dell'immagine.

La musica non è tuttavia l'unico interesse di Pino Ninfa, che si esprime anche attraverso il tema del sociale e della ricerca spirituale. Questi argomenti sono probabilmente quelli a cui attualmente tiene di più, o almeno questa è stata la mia impressione. Tra le fotografie presentate sono infatti diverse quelle scattate in giro per il mondo, in luoghi lontani, se non geograficamente almeno per la possibilità di essere raggiunti.

Un altro discorso che mi è rimasto impresso è stato quello relativo alla fortuna del fotografo. E' vero, a volte la fortuna è importante, ma lo è altrettanto andarsela a cercare. Se da una parte non si tratta di un elemento controllabile è però doveroso provare a cercarla: «A volte lo scatto arriva quando il fotografo ne ha davvero bisogno».

Spesso sono l'atteggiamento e lo spirito con cui si affrontano le cose a fare la differenza. Interessante il punto di vista del fotografo nel racconto del viaggio fatto a Berlino in occasione di un'ondata di freddo che qualche anno fa ha portato le temperature ampiamente sotto lo zero. Prenotato il volo, il suo è uno dei pochi aerei che alla fine decollano per la destinazione. Voi cosa avreste pensato? Beh, il suo pensiero è stato: «Bene, vuol dire che ci dovevo proprio andare».

Prezioso infine il suo invito a non soffermarsi solamente su di un unico genere fotografico, ma a sperimentare e cimentarsi in ambiti che si conoscono meno, anche se si tratta di quelli dove si pensa di essere meno capaci. In pratica un invito a non sentirsi mai arrivati, ad essere sempre disposti a mettersi in discussione e ad affrontare nuove sfide. In fondo è questo che fa la differenza tra la bravura e l'eccellenza, non solo nel campo fotografico.

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Gianluca Colla - On assignment con il Flash (Learning the light 1)

Gianluca Colla è un fotografo che vanta collaborazioni con il National Geographic e con numerosi marchi che operano nelle aree più svariate. Dedica inoltre parte del suo tempo all'attività didattica, tenendo seminari e partecipando ad incontri rivolti a fotografi di ogni livello. Potete trovare maggiori informazioni su di lui sul suo sito ufficiale: gianlucacolla.eu.

Numerosi i suoi interventi a Fotografica 2012. Purtroppo sono riuscito ad ascoltarne solamente uno, quello sull'uso del flash, intitolato On assignment con il Flash (Learning the light 1). Entusiasmato dalla partecipazione al dibattito tenuto da Pino Ninfa il giorno precedente, non avevo sinceramente grandi aspettative, più che altro perché l'argomento era di carattere tecnico, quindi meno sconosciuto, e non poteva avere per me lo stesso effetto. Entrato nella sala, sullo schermo era proiettata la slide di presentazione, intitolata La composizione chimica delle erbe autoctone (non fumabili) della Val di Non, durata prevista dell'intervento: 8 ore. Certamente originale, cattura in qualche modo l'attenzione ed invoglia a conoscere il personaggio.

Se in molti non apprezzano in modo particolare l'utilizzo della luce artificiale, in molti casi il flash è indispensabile per ottenere un risultato accettabile, soprattutto nei casi in cui non di scatta per puro piacere ma quando lo si fa per professione. Queste parole introduttive sono doverose per affrontare con lo spirito giusto questo dibattito.

L'incontro ha inizio e Gianluca impone subito il suo ritmo alla presentazione, coinvolgendo il pubblico nell'analisi di alcuni suoi scatti, alla ricerca del set up delle luci, del numero e tipo di luci presenti sulla scena e della loro posizione. L'approccio è sicuramente molto didattico, invita l'osservatore all'analisi, alla ricerca delle ombre, perché «Spesso è meglio ragionare sulle ombre piuttosto che sulle luci». E' vero, Photoshop rappresenta uno strumento molto potente, ma non c'è niente di meglio che avere da subito l'illuminazione giusta, perché il software può essere d'aiuto, ma non può fare miracoli. Gianluca Colla ha un curriculum di tutto rispetto, ma non si pone assolutamente su di un piedistallo, discutendo apertamente con il suo pubblico, raccontando le circostanze in cui sono stati eseguiti i suoi scatti, spiegando le scelte ed i motivi, e soprattutto mostrando anche gli errori, cosa che anche un semplice appassionato spesso evita di fare.

Avere a disposizione le luci giuste è molto importante, ma scoprirete che non è sempre necessario utilizzare attrezzature costose, spesso una lampada Ikea è molto più pratica di un flash, un sacchetto colorato è efficace quanto un filtro ed un mobile di legno è più indicato di un pannello riflettente.

Avendo a che fare con clienti che richiedono scatti su commissione emerge immediatamente il grande spirito di adattamento che è necessario quando si fa questo lavoro. Pensate di avere a che fare con le persone più disparate e con le circostanze più inattese e capirete come la capacità di pianificare uno scatto possa fare la differenza. A volte, tuttavia, anche questo non è sufficiente e l'improvvisazione, basata sulle capacità personali o sull'esperienza, diventa obbligatoria. Ecco che allora Gianluca racconta come due chiacchiere con le suore siano sufficienti ad aggiungere l'elemento umano che mancava ad una foto, come un orologio in comune possa regalare la disponibilità della persona che dobbiamo fotografare (un po' di fortuna non guasta), come disegnare uno svincolo dell'autostrada (ma solo in Svizzera! :-) ), come illuminare un palazzo o la Torre di Pisa a colpi di flash.

Seminario senza dubbio molto interessante, peccato non essere riuscito a partecipare alla seconda parte, che si è tenuta il giorno successivo. Sarà per l'anno prossimo...

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Stefano Corso - La street photography

Stefano Corso è un fotografo che ha da sempre trovato nei viaggi il punto di riferimento per le sue fotografie, spesso alla ricerca di un'immagine surreale in un contesto urbano. Il titolo del seminario che ha tenuto a Fotografica 2012 è (non a caso) La street photography. La rete rappresenta il suo principale mezzo di comunicazione e potete trovare i suoi scatti sul suo sito web: www.stefanocorso.com. Vi invito a non soffermarvi solo sulle foto, ma a leggere anche i suoi articoli.

Durante il seminario Stefano invita subito i suoi ascoltatori a riflettere su quello che un fotografo può fare per cercare il suo scatto: muoversi nel tempo o nello spazio. Questo esercizio va fatto però con l'immaginazione, ancor prima di metterlo in pratica. Si può restare fermi in un luogo che si ritiene interessante, nell'attesa che accada qualcosa di più o meno inaspettato che aggiunga quel qualcosa in più al posto che abbiamo scelto, oppure ci si può spostare alla ricerca di un punto di vista migliore o insolito, che faccia vedere lo stesso luogo con un occhio diverso. A volte è sufficiente abbassarsi un po' per trovare un punto di vista differente e mostrare il mondo come appare agli occhi di un bambino.

Un altro importante suggerimento consiste nello sfruttare al meglio le possibilità che le fotocamere moderne ci offrono, perché «A 1/8000 di secondo l'acqua si congela e le persone volano». Ma, nonostante la tecnologia, niente raffica: «Quando usi la raffica normalmente lo scatto giusto è sempre nel mezzo».

La sua predilezione per i "non luoghi" e per le atmosfere surreali è lampante nelle sue foto, dove spesso i volti non sono presenti, sia per scelta compositiva che per una questione di rispetto delle persone. Se si vogliono fare dei ritratti allora è meglio provare a conoscere le persone, entrare in contatto con loro, piuttosto che cercare di rubare uno scatto.

Un altro suggerimento riguarda la scelta dell'attrezzatura. Spesso ci si chiede con che lenti sia meglio uscire, concludendo che nel dubbio è meglio caricarsi sulle spalle uno zaino enorme e portare con sé tutto il peso che si riesce a tollerare. Molto meglio sarebbe invece scegliere una lente, magari una focale fissa, ed uscire senza preoccuparsi di quello che si sarebbe potuto fare con un altro obiettivo, ma concentrandosi piuttosto su quello che si ha a disposizione, cercando di tirarne fuori il meglio.

Un discorso a parte merita poi l'argomento della scelta delle foto, per il quale vi rimando direttamente all'articolo pubblicato sul suo sito.

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Conclusioni

A Canon va riconosciuto senza ombra di dubbio il merito di aver organizzato questo evento che, come già detto e ripetuto, offre a tutti l'occasione di conoscere il vasto mondo della fotografia, con la possibilità di ascoltare fotografi di alto calibro e di discutere con loro.

Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi però qualche critica mi tocca farla. La logistica avrebbe molto da migliorare. Le sale dei dibattiti sono spesso troppo affollate, costringendo qualcuno a sedersi per terra o, peggio, a restare fuori. L'insonorizzazione non è inoltre delle migliori, e spesso le voci provenienti dalle altre stanze diventano un po' troppo fastidiose. Anche l'illuminazione ha qualche limite, soprattutto di giorno, quando la luce che penetra dalle vetrate sul soffitto disturba la visione degli schermi su cui vengono proiettate le immagini. Essendo un evento dedicato alla fotografia non mi sembra un particolare trascurabile... Trattandosi di una manifestazione ormai di un certo livello, giunta peraltro alla sua quarta edizione, spero che per l'anno prossimo questi aspetti vengano migliorati.

Un altro piccolo appunto va fatto sulla location del "set live". Nobilissima la scelta di concedere la possibilità di provare l'attrezzatura Canon di ultima generazione, ma la scelta di mettere a disposizione modelle e modelli (semi) vestiti in abiti settecenteschi che si strusciano e si scambiano ammiccanti frutti più o meno proibiti, non vorrei sembrare troppo moralista (non lo sono affatto), ma mi è sembrata un po' una caduta di stile... Ecco, in quel caso la raffica sì che serve a cogliere l'attimo fuggente, altro che sport o altro... Sicuramente i fotografi ricorderanno le ottime prestazioni e la nitidezza delle lenti Canon...

Nonostante qualche sbavatura il bilancio è stato decisamente positivo. La cosa che ho trovato più interessante è stata provare a partecipare ad incontri che non credevo mi sarebbero interessati. Proprio così, d'altra parte le grandi soddisfazioni arrivano proprio quando non si hanno grandi aspettative. Ogni seminario a cui ho assistito mi ha lasciato un insegnamento ed in questo articolo ho voluto raccontare solo quelli che ho ritenuto più significativi. Tuttavia vi invito vivamente a partecipare alla prossima edizione, facendo attenzione a non concentrarvi troppo sugli aspetti tecnici, quanto piuttosto sui contenuti che ogni incontro vi può trasmettere. Vi assicuro che ne sarete entusiasti!

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Ringraziamenti

Un ringraziamento doveroso va a Pino Ninfa, Gianluca Colla e Stefano Corso, per la passione che mettono nel loro lavoro e per l'entusiasmo che hanno manifestato nella voglia di condividere con il loro pubblico il proprio lavoro, ingredienti senza i quali non avrei mai scritto questo articolo. Le foto sono pubblicate per loro gentile concessione. Un ringraziamento particolare va inoltre all'ufficio pubbliche relazioni di Canon ed a Contrasto per la disponibilità dimostrata, senza la quale questo articolo sarebbe stato incompleto.

Per qualsiasi commento o domanda potete usare la sezione commenti qui sotto o scrivermi.

- 14 Gen 2013 -


Ultimo aggiornamento: - 21 Gen 2013 -



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