Noir Blanc
it
en

Cet article n'est pas disponible en Français.

Vous pouvez lire la version originale  ou lire la version traduite automatiquement par Bing

Désolé pour l'inconvénient...


Translation Progress 0%

Da Castelluccio di Norcia ai Laghi di Pilato

Informazioni

Luogo: Castelluccio di Norcia - Laghi di Pilato
Periodo: 09 Ago 2010
Caratteristiche: paesaggi, natura, flora
Consigli: uno zoom con focale media ed un grandangolo sono più che sufficienti; un cavalletto consente di fare delle belle panoramiche, ma attenzione a non caricarvi troppo: il dislivello è notevole; serve un minimo di preparazione, è una passeggiata impegnativa

Attrezzatura

Fotocamera: Nikon D5000
Obiettivi: Nikkor AF-S DX 18-105mm f/3.5-5.6G ED VR
Filtri: CIR-PL Hoya HD 67mm


Sono ormai passati quasi due anni da quando ho fatto questa bellissima passeggiata che parte da Castelluccio di Norcia, paesino al centro di un altopiano circondato dai Monti Sibillini, per arrivare ai Laghi di Pilato, due piccoli laghi di natura glaciale custoditi all'interno di una profonda valle.

In questo articolo vi racconterò la storia di questa passeggiata, cercando di darvi consigli utili sia dal punto di vista del percorso che, ovviamente, da quello fotografico.

Nella mappa sono indicati:

ˆ inizio

Una premessa importante

In questo articolo trovate la mia esperienza personale. Vi invito a cercare in rete altri racconti, in modo da potervi fare un'idea più completa e da poter trarre magari altri spunti e/o indicazioni utili. La mappa che trovate sopra è stata costruita successivamente all'escursione (non avevamo un navigatore GPS) e pertanto i punti indicati non sono stati da me verificati. Tuttavia, sebbene non indispensabili, nel caso vi dovesse interessare, in rete esistono numerosi siti che riportano coordinate e tracce GPS (date un'occhiata alla sezione FAQ).

ˆ inizio

Poche righe di storia

I Laghi di Pilato prendono il loro nome dalla leggenda secondo la quale il corpo di Ponzio Pilato, ucciso dopo la condanna a morte da parte dell'imperatore Tiberio, venne lasciato precipitare nelle loro acque dalla Cima del Redentore.

I Laghi di Pilato sono sempre stati circondati da un alone di mistero e dalla fama di luogo maledetto, che raggiunse il suo culmine nel Medioevo quando il Vescovo, considerandoli luogo frequentato da seguaci delle arti magiche, vietò a chiunque di avvicinarsi alle loro acque, facendo costruire un muro di cinta affinché l'ordine venisse rispettato; dato il periodo storico non è difficile immaginare la punizione riservata ai trasgressori.

ˆ inizio

I percorsi per raggiungere i laghi

Se avete intenzione di fare questa escursione dovete sapere che esistono tre vie che conducono ai Laghi di Pilato, che in seguito abbrevierò così:

Qui sotto trovate una breve descrizione delle caratteristiche dei vari percorsi, per le quali ho fatto riferimento a diverse fonti, dal libro Monti Sibillini - Le più belle escursioni di A. Alesi e M. Calibani ad articoli ed informazioni varie trovate in rete. Premetto che io ho fatto solo l'itinerario da Forca Viola. Ovviamente i tempi di percorrenza sono indicativi: il tempo effettivo dipende dal vostro livello di preparazione e dovrete inoltre mettere in conto anche il tempo per le pause.

Per quanto riguarda la classificazione dei livelli di difficoltà potete guardare su questo sito.

Foce

Andata: Foce - Laghi di Pilato
Ritorno: stesso percorso dell'andata
Dislivello complessivo: 995m
Tempo di salita: 3h30m
Tempo di discesa: 2h30m
Difficoltà: E

Si tratta di un percorso che da Foce risale completamente la valle, con un paesaggio inizialmente boschivo che in seguito lascia spazio ad un terreno ghiaioso. Il dislivello è decisamente impegnativo, ma si tratta di un percorso abbastanza turistico e piuttosto battuto in estate.

Forca di Presta

Andata: Forca di Presta - Croce Zilioli - Monte Vettoretto - Rifugio Zilioli - Laghi di Pilato
Ritorno: stesso percorso dell'andata
Dislivello complessivo: 1010m
Tempo complessivo: 5h
Difficoltà: E

Questo itinerario raggiunge i laghi da sud, con una decisa salita fino al Rifugio Zilioli, punto più alto del tragitto, seguita da un tratto finale in discesa. Il paesaggio è roccioso. Anche in questo caso il dislivello è impegnativo. Si tratta probabilmente del percorso più frequentato.

Forca Viola

Andata: Castelluccio di Norcia - Capanna Ghezzi - Forca Viola - Cima del Redentore - Rifugio Zilioli - Laghi di Pilato
Ritorno: Laghi di Pilato - Forca Viola - Capanna Ghezzi - Castelluccio di Norcia
Dislivello complessivo: 1306m
Tempo complessivo: 8h15m
Difficoltà: EE

Questo itinerario condivide un breve tratto con quello di Forca di Presta, ma segue un tragitto completamente diverso, passando all'andata per tutte le cime del versante est della valle, che viene in parte percorsa sulla strada del ritorno prima di chiudere un anello che riporta a Forca Viola. Il paesaggio è principalmente roccioso, fatta eccezione per il tratto iniziale. Il dislivello è evidentemente il più impegnativo, ma si tratta anche del percorso più panoramico. A differenza degli altri itinerari non è molto frequentato.

ˆ inizio

Prima di partire

Come avete visto la durata delle escursioni è di molte ore e i dislivelli sono decisamente impegnativi (qualunque sia l'itinerario da voi scelto), quindi pensate bene al percorso più indicato per le vostre capacità ed il vostro livello di allenamento. Inoltre immagino che vogliate godervi la passeggiata, quindi dovrete mettere in conto qualche pausa per mangiare qualcosa, ammirare il panorama e fare qualche foto.

Data la durata sarà necessario partire la mattina presto. L'ideale è dormire la notte precedente a Castelluccio, in uno dei pochi bed & breakfast (prenotate in anticipo per verificare la disponibilità), in modo da partire al pieno delle energie dopo una buona colazione.

Il dislivello di molte centinaia di metri impone un minimo di preparazione, soprattutto se volete portarvi dietro un po' di attrezzatura e magari un cavalletto per fare qualche panoramica.

Controllate le previsioni meteo. Tuttavia non dimenticate che siete in montagna e ci può essere una bella differenza tra le condizioni di Castelluccio e quelle a quota 2000 metri o oltre. Il consiglio di partire la mattina presto è dovuto al fatto che in quota il tempo si guasta facilmente già nel primo pomeriggio. A noi è andata bene poiché abbiamo azzeccato una giornata stupenda fino a sera; solo l'anno successivo mi sono accorto di quanto siamo stati fortunati: anche se eravamo lì per un altro motivo (la fioritura) per quattro giorni il tempo non avrebbe permesso di fare la stessa esperienza. Devo precisare però che ai laghi ci siamo andati in agosto, mentre l'anno scorso siamo tornati a Castelluccio a luglio.

Valgono ovviamente tutte le classiche raccomandazioni per una passeggiata impegnativa: controllate bene il percorso prima di partire; indossate delle calzature adatte (diversi tratti vanno percorsi tra rocce o ghiaia); portate qualcosa per coprirvi dal freddo (all'ombra a 2000 metri la temperatura è tutt'altro che mite), dal sole (in quota la quantità di raggi UV è maggiore) e da eventuali acquazzoni (il tempo può cambiare rapidamente); portate uno zaino comodo (meglio se con telo antipioggia); portate adeguate (né troppe né troppo poche) scorte di cibo e d'acqua (l'unico punto dove riempire le borracce è vicino a Capanna Ghezzi); fate attenzione a non eccedere con il carico che portate in spalla (avete visto i dislivelli!); ricordate che molti punti non sono coperti dalla rete cellulare.

Leggendo questo articolo o altri potreste chiedervi se questo percorso sia per voi fattiblie o meno. Noi non avevamo un particolare livello di preparazione, ma abbiamo semplicemente seguito le raccomandazioni e l'invito alla prudenza che sono doverosi in questi casi, quindi non vi spaventate: preparate un programma prima della partenza, controllatelo durante il tragitto ed anche se doveste decidere di non completare il giro ricordate che ci potete sempre tornare.

Ricordate soprattutto che si tratta di una gita e come tale deve essere piacevole: godetevi il paesaggio e la natura che vi circonda!

ˆ inizio

L'escursione

Dei i tre percorsi sopra citati noi abbiamo scelto il terzo, quello che passa per Forca Viola. Il motivo è che, nonostante la difficoltà dovuta al passaggio per le creste, ci è sembrato il più interessante, sia per il panorama che per la particolarità di essere meno frequentato rispetto agli altri.

E' possibile partire direttamente da Castelluccio, ma noi abbiamo lasciato l'auto in un parcheggio ai piedi del paese (nel punto indicato sulla mappa) e ci siamo incamminati lungo la carrareccia che porta a Capanna Ghezzi. Fate attenzione a prendere la strada giusta poiché incontrerete qualche bivio. Capanna Ghezzi non si vede né dall'inizio della carrareccia né da Castelluccio, ma guardando verso Forca Viola e procedendo verso sinistra incontrerete un albero che si ditingue chiaramente e che potete prendere come riferimento: Capanna Ghezzi è proprio lì dietro. Se avete dubbi non esitate a chiedete a qualcuno in paese.

Qualche anno fa era possibile percorrere questo tratto in auto, risparmiando così un po' di fatica, ma quando ci siamo stati noi c'era un divieto. Se nel frattempo le cose non sono cambiate dovrete quindi mettere in conto 1h40m, tra andata e ritorno, per 3.5km circa di carrareccia, che non è certo entusiasmante ma almeno offre l'opportunità di fare un po' di riscaldamento...

Giunti a Capanna Ghezzi potete dissetarvi con l'acqua delle trocche, a condizione che le mucche gradiscano la vostra compagnia. Per evitare di caricarvi troppo alla partenza potete riempire le bottiglie qui.

A questo punto si inizia a salire lungo il pendio passando a destra di Capanna Ghezzi. Dopo un po' il sentiero gira a sinistra e vi sembrerà di allontanarvi da Forca Viole. Tuttavia, dopo non molto, incontrerete un bivio al quale dovete tenere la destra, in modo da risalire attraversando i canali del Monte Argentella fino a percorrere il tratto che vi porterà finalmente a Forca Viola. Siete appena oltre i 1900m e se guardate bene nel prato che sale verso destra noterete la presenza di numerose stelle alpine. Fate tutte le fotografie che volete ma ricordate che si tratta di una specie protetta: non si possono raccogliere! Questo non è comunque l'unico punto della passeggiata dove incontrerete questi rari fiori.

Finora avete potuto ammirare i dolci profili delle montagne, volgendovi indietro di tanto in tanto alla ricerca di Castelluccio, ma il bello deve ancora venire. E' giunto però il momento di fare una scelta importante. Da Forca Viola potete proseguire per le creste, lungo il percorso più panoramico, affrontando qualche tratto un po' impegnativo (a questo è dovuta la difficoltà EE) oppure, in alternativa, potete seguire la discesa lungo gli stretti tornantini (abbastanza ripidi) per raggiungere i laghi da nord. Noi abbiamo scelto il percorso panoramico, rassicurati dal fatto che saremmo sempre potuti tornare indietro...

Seguendo il sentiero incontrerete prima Quarto San Lorenzo (2247m) e poi la Cima dell'Osservatorio (2350m), che deve il suo nome al fatto che alla fine dell'800 venne scelta per la costruzione di un osservatorio astronomico. I lavori però non vennero mai portati a termine e tutto quello che resta oggi è l'inizio di uno scavo. Proseguendo lungo la cresta potrete raggiungere la Cima del Redentore, a quota 2448m: si tratta di una delle vette più alte dei Monti Sibillini, da cui è possibile ammirare un panorama fantastico. Se volete da qui potete fare una breve deviazione per raggiungere Pizzo del Diavolo (2410m), che si affaccia sui Laghi di Pilato da un punto di vista insolito. I Monti Sibillini offrono anche diverse possibilità a chi ama l'alpinismo e proprio nei pressi di Pizzo del Diavolo potreste incontrare qualche scalatore che ha appena affrontato la sua parete.

Se ricordo bene è proprio sulla Cima del Redentore che, un po' stanchi ed in ritardo rispetto ai piani, presi dal dubbio se continuare o meno, incontrammo un escursionista che procedeva con andatura decisa in direzione opposta alla nostra. Alla classica domanda: «Quanto manca per i laghi?» rispose indicando un tempo che non ricordo e, quel che più importa, rassicurandoci sulle condizioni meteo e sul fatto che avremmo avuto tutto il tempo per percorrere il resto del tragitto in tutta calma, concedendoci tranquillamente qualche pausa per fare un po' di foto. Questo incontro ci fu di grande aiuto e così decidemmo di proseguire.

Procedendo abbiamo lasciato il Redentore per risalire prima la Cima del Lago (2422m) e successivamente la Cima di Prato Pulito (2373m), ultima vetta prima della discesa verso i laghi. Il tratto in discesa dalla Cima di Prato Pulito lo ricordo abbastanza impegnativo: è un po' ripido ed in qualche punto occorre appoggiarsi con le mani, soprattutto se siete carichi. Effettivamente ricordo di aver messo nello zaino la fotocamera e la documentazione fotografica in quel tratto ha un bel buco temporale :-)

Superato anche questo ostacolo eccoci finalmente nei pressi di Sella delle Ciaule (2250m), dove si trova Rifugio Zilioli, una piccola costruzione in muratura, senza acqua né servizi igienici, ma dove è finalmente possibile trovare un minimo di riparo. Qui incontrerete chi ha affrontato la salita da Forca di Presta, lungo il percorso più battuto.

Se non siete ancora stanchi ed avete voglia di scalare un'altra vetta allora non vi resta che proseguire in direzione del Monte Vettore, che si erge proprio di fronte a voi e che con i suoi 2476 metri è il più alto di tutti i Monti Sibillini.

Quando siamo arrivati al Rifugio Zilioli era un po' tardi e siamo stati presi da un altro dubbio: raggiungere i laghi e tornare chiudendo l'anello, secondo l'itinerario pianificato, o accontentarci dei panorami ammirati dalle creste e percorrere la strada dell'andata in direzione opposta? Dopo una breve ma lucida riflessione abbiamo deciso di raggiungere i laghi, per poi risalire a Forca Viola dalla valle. D'altra parte di tornare indietro per il percorso già fatto non se ne parla: ripercorrere le creste dopo tutta questa fatica non è una passeggiata.

Eccoci quindi scendere nel verde prato, che dopo breve lascia spazio ad un terreno ghiaioso che ci accompagnerà fino ai laghi. Servirà un po' di attenzione, ma ormai il più è fatto e la soddisfazione di essere ormai vicini alla meta supera di gran lunga la fatica fatta finora. Mentre scendete vi consiglio di dare un'occhiata a sinistra per individuare la traccia del percorso del ritorno, che conduce a Forca Viola attraversando i ghiaioni. Esistono due sentieri che ad un certo punto si ricongiungono, ma è consigliabile seguire quello meno ripido, sebbene più lungo.

Ma eccoci arrivare ai laghi, finalmente. Tenete presente che, come ricordato dai cartelli presenti sul posto, è assolutamente vietato bagnarsi nelle loro acque e non è tanto meno permesso avvicinarvisi. I Laghi di Pilato sono infatti popolati dal Chirocefalo del Marchesoni, una particolare specie di crostacei dal colore rosso corallo che ha la caratteristica di nuotare a pancia in su. Questa specie vive solo qui (avete letto bene: SOLO qui, UNICO posto al mondo) ed ecco spiegato il motivo dei divieti. Mentre è facile comprendere perché sia vietato bagnarsi nelle acque, qualcuno potrebbe chiedersi per quale motivo non ci si debba avvicinare. Nella stagione invernale il Chirocefalo del Marchesoni depone le sue uova, ma con la stagione più calda le acque si ritirano, lasciando le uova scoperte nei pressi delle rive: ecco perché serve mantenere una distanza di sicurezza e restare lungo il sentiero. E non pensiate che basti avvicinarsi facendo attenzione! Inoltre, vi faccio notare che il tratto "tra i due laghi" è in realtà "dentro al lago". I Laghi di Pilato sono in realtà il Lago di Pilato: lo specchio d'acqua è unico, ma si divide in due man mano che le acque si ritirano nella stagione calda.

Dopo aver fatto in tutta fretta un paio di foto ci siamo immediatamente rimessi sulla strada del ritorno. Proseguendo oltre i laghi si prende dapprima il sentiero che porta a Foce, lasciandolo dopo breve per deviare a sinistra. A questo punto si inizia a seguire la traccia che attraversa la parete ghiaiosa, mentre i laghi si fanno alle nostre spalle sempre più lontani. Sebbene i sentieri siano due, se ricordo bene ad un certo punto dobrebbero ricongiungersi. D'altra parte, una volta lasciato il sentiero per Foce, da queste parti non ci sono altre mete al di fuori di Forca Viola.

Il percorso non è affatto impegnativo e conduce con una leggera pendenza fino ai piedi di Forca Viola. Questo tratto è in leggera discesa, infatti vi faccio notare che la quota dei Laghi di Pilato (1941m) e di Forca Viola (1936m) è praticamente la stessa. A questo punto però si incontra una ripida salita: serve risalire per circa cento metri lungo una serie di stretti tornantini (quelli a cui facevo riferimento all'inizio del racconto) in modo da riguadagnare la quota persa nella leggera discesa. Stringete i denti: questa è davvero l'ultima fatica! Dopo tutte le cime che avete scalato non potrà certo fermarvi questa salitina...

Una volta risaliti a Forca Viola potrete sdraiarvi un po' nel prato per godervi qualche attimo di meritato riposo. Magari incontrerete qualcuno che si è fermato lì o che ci è appena arrivato dopo una breve passeggiata. E' giunto però il momento di fare ritorno a Castelluccio. Il percorso ormai lo conoscete, la discesa richiede un po' di tempo ma è agevole, e dopo tutta la strada fatta dalla mattina è piacevole ripercorrere il sentiero con il sole che inizia a scendere e la luce che si fa dorata. Poco prima di raggiungere Capanna Ghezzi abbiamo incontrato qualche gregge che rientrava ed abbiamo dovuto "fare la coda" per dissetarci alla fontana. Infine abbiamo ripercorso la carrareccia e siamo ritornati al punto di partenza.

Stanchi ma pienamente soddisfatti abbiamo raggiunto lo spiazzo dove avevamo parcheggiato, e proprio lì ricordo che un signore, che passeggiava a fianco al suo camper, si avvicinò chiedendo informazioni sui Laghi di Pilato. Sebbene l'esperienza fosse stata magnifica (e questo certamente non lo nascosi) non mi sembrò il tipo per una tale escursione...

ˆ inizio

Conclusioni e suggerimenti

Non pensavo che sarei rimasto così colpito da questa passeggiata. Il percorso è stato molto impegnativo, ma non quanto la soddisfazione di averlo portato a termine. Nei giorni successivi e quando, l'anno scorso, sono ritornato a Castelluccio mi è capitato più volte di guardare i monti dal paese, cercando di scorgere qualche particolare che potesse ricordarmi questa escursione e ripassando una ad una tutte le cime che formano il profilo della barriera che separa la verde ed assolata piana di Castelluccio dalla vallata aspra e misteriosa che custodisce i Laghi di Pilato.

Impossibile non consigliare questa magnifica escursione: che siate appassionati di montagna, fotografia, natura, troverete quello che state cercando, e se siete semplicemente curiosi sono certo che non dimenticherete questa esperienza.

Le montagne attorno a Castelluccio al tramonto

Le montagne attorno a Castelluccio al tramonto

Come consigli generali vi rimando alle considerazioni fatte nella sezione Prima di partire. Per apprezzare al massimo la passeggiata vi invito inoltre ad evitare i perdiodi più affollati, o almeno di evitare i fine settimana. Vi ricordo comunque che l'itinerario da Forca Viola è molto meno frequentato degli altri.

Dal punto di vista fotografico fate attenzione al peso che vi portate in spalla perché il dislivello non è affatto trascurabile. Se decidete di portare anche un cavalletto è consigliabile avere uno zaino che consenta di fissarlo in modo da non sbilanciarvi e da non farvi camminare con la schiena storta. Possono essere utili un grandangolo o, se siete appassionati, un obiettivo macro. Un filtro polarizzatore è vivamente consigliato nella bella stagione. Inoltre, che sia assieme allo zaino o separato, portatevi qualcosa per coprire l'attrezzatura in caso di pioggia.

Se avete domande o commenti potete usare la sezione qui sotto o scrivermi via email.

ˆ inizio

FAQ

Qual è il periodo migliore per andare ai Laghi di Pilato?

Il periodo migliore è probabilmente l'estate, direi da luglio ad agosto, di modo che la neve si sia sciolta. Tra giugno e luglio potreste anche avere la possibilità di ammirare dalle cime la piana di Castelluccio colorata dalla fioritura (date un'occhiata all'articolo sulla Fioritura a Castelluccio di Norcia). E' anche possibile fare delle escursioni in inverno, ma in tal caso vi consiglio di affidarvi ad una guida del posto.

Dove posso trovare le indicazioni dettagliate su questa escursione?

In rete esistono molti siti che raccontano le esperienzedi di diversi escursionisti. Con una semplice ricerca non dovreste faticare a trovare quello che cercate. Io ho trovato molto utile questo link.

Ci sono altre escursioni interessanti tra i Monti Sibillini?

Assolutamente sì! Questo sito e Trekkingmontiazzurri, per esempio, ne riportano diverse, ma non sono certamente gli unici... Inoltre esistono molti libri (per esempio Monti Sibillini - Le più belle escursioni di A. Alesi e M. Calibani) con la descrizione di numerosi itinerari da percorrere tra i Monti Sibillini.

Molto interessante anche il sito Zaini in spalla.

Dove posso trovare le tracce GPS di questa e altre passeggiate?

Gps-tour contiene un database enorme, con informazioni per escursioni di tutti i tipi (a piedi, in bicicletta, a cavallo, arrampicando, ...) in Italia, Europa e non solo. E' possibile scaricare tracce GPS per diversi tipi di navigatori.

Ho trovato delle coordinate GPS, ma sembrano essere in un formato strano...

Non esiste un solo formato per riportare le coordinate GPS: su questo sito potete convertirle nel formato che desiderate.

Ho una domanda, ma non è tra quelle elencate sopra...

Scrivimi e se sarò in grado di risponderti lo farò con piacere.

- 12 Lug 2012 -



ˆ inizio







#1 paolo
29-Aug-13 20:06
ciao volevo da anni organizzare un uscita ai laghi ed essendo anche abbastanza vicino sembra che c'è l'abbiamo fatta.Esatto parlo al plurale perchè ho due bambini di 12 e 9 anni ed una moglie. cosa pensi? Vorrei andare sabato e partire da forca di presta perche mi sembra il meno impegnativo. Puoi darmi altri consigli? Servono di sicuro le scarpe da trekking ? grazie se vorrai consigliarmi
#2 duckphoto
30-Aug-13 20:05
Ciao Paolo,

forse scrivo un po' tardi... Il percorso da Forca di Presta non l'ho mai fatto, ma credo che sia un po' monotono perché da quello che so si sale e basta. In generale i percorsi sono abbastanza faticosi a causa del dislivello, ma tutto dipende da quanto siete motivati (i bambini si divertiranno, la moglie dipende :-) ). Di certo posso dirti che si tratta di una meta piuttosto battuta, in particolare nel percorso da Forca di Presta. Se doveste decidere di passare dalle creste c'è solo un breve tratto dove bisogna fare un po' di attenzione, ma credo anche che raggiungere i laghi non sia strettamente necessario, la parte più bella secondo me è il panorama.

Le scarpe da trekking non sono obbligatorie, ma io le consiglio sempre. Inutile rischiare di rovinarsi la giornata per una storta.