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Vietnam - La città di Hanoi

Informazioni

Luogo: Vietnam - Hanoi
Periodo: 24 Ago 2014 -> 28 Set 2014
Caratteristiche: street, ritratti
Consigli: uscite la mattina molto presto per curiosare per la città; girate per la città anche dopo cena: Hanoi è sempre in movimento; visitate i mercati della città; procuratevi una mantellina da usare in caso di pioggia

Attrezzatura

Fotocamera: Nikon D5000, Nikon D5200
Obiettivi: Nikkor AF-S DX 18-105mm f/3.5-5.6G ED VR, Nikkor AF-S DX 35mm f/1.8G, Sigma 10-20mm f/4-5.6 EX DC HSM, Nikkor AF-S 70-200mm f/2.8G ED VRII
Filtri: CIR-PL Hoya HD 67mm, CIR-PL Hoya HD 77mm


Il Vietnam è probabilmente il paese del sud-est asiatico che sta vivendo la maggiore crescita economica degli ultimi anni. Nonostante il regime comunista sono sempre maggiori i segni di apertura e sono sempre più le aziende che investono in Vietnam. Il turismo in aumento, frutto delle numerose attrazioni storiche e naturalistiche di questo paese, rappresenta a sua volta una risorsa che sta dando il suo prezioso contributo alla crescita. Tuttavia, nonostante la tendenza degli ultimi anni, il Vietnam è ancora lontano (per fortuna!) dal modello occidentale e conserva intatti molti dei suoi usi e delle sue tradizioni. In questo viaggio di tre settimane ho avuto modo di conoscerne diversi tratti, visitando parte del nord e del centro del paese, e soprattutto entrando in contatto con i suoi abitanti ed in particolare con molte persone che vivono lontano dalle località turistiche, nelle zone dove la vita si svolge ancora secondo ritmi ed abitudini più tradizionali.

In questo viaggio non ho avuto l'occasione di visitare il sud del Vietnam, ma ammetto di essere pienamente soddisfatto di quanto ho visto e chissà, magari ci tornerò per vedere anche quello che mi manca. Data la lunghezza del viaggio ho diviso il racconto in tre parti:


Qui sotto trovate la mappa completa di tutte le località visitate durante le tre settimane.

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Perché il Vietnam

La risposta è tutt'altro che scontata. Potrebbe sembrare strano ma il motivo reale non ha niente a che fare con la fotografia e la "scelta" della destinazione è in buona parte frutto del caso. Tutto è cominciato con un messaggio di posta elettronica ricevuto al lavoro, in cui veniva promossa l'attività di un'associazione che si occupa di adozioni internazionali e sostegni a distanza. Marta ha deciso di aderire all'iniziativa e le è stato assegnato il sostegno di un bambino vietnamita. L'associazione di chiama CIAI e sul suo sito potete trovare tutte le informazioni sulla sua storia, i suoi principi ed i suoi progetti nel mondo. Ogni anno il CIAI offre la possibilità di visitare una delle zone dove opera, per mostrare ai suoi soci il risultato del loro impegno e consentire loro di incontrare le persone che stanno aiutando. Il caso ha voluto che quest'anno fosse il turno del Vietnam, ed ecco così spiegata la destinazione.

Date le distanze ne abbiamo approfittato per allungare il viaggio di qualche giorno, in modo da avere più tempo per visitare alcune località che si sono confermate molto interessanti.

Nonostante nei racconti di viaggio abbia sempre cercato di dare la precedenza agli aspetti fotografici questa volta è inevitabile spostare l'attenzione su tutto quello che mi ha colpito durante queste tre settimane trascorse nel sud-est asiatico.

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L'arrivo ad Hanoi

La luce dell'alba si fa sempre più intensa mentre l'aereo inizia la sua discesa verso Hanoi. I cieli della Cina sono interdetti e stiamo sorvolando la zona ad ovest della nostra destinazione. Le montagne non particolarmente alte si mostrano ricoperte da una fitta e rigogliosa vegetazione, sono velate da una leggera foschia ed interrotte dal corso di qualche fiume dal colore marrone. Non ho una foto di questi istanti, ma questa immagine è rimasta impressa in modo chiaro nella mia mente. Questo è il primo ricordo che ho di questo viaggio, che mi ha portato per la prima volta in Asia e che mi ha fatto conoscere da vicino una cultura molto diversa da quella a cui ero abituato, ricordandomi molte cose importanti che non avevo dimenticato e che erano assopite nei miei ricordi. Ma io ancora non lo sapevo...

Sebbene a quest'ora i vietnamiti siano già in piena attività l'aeroporto appare stranamente silenzioso. Passati i controlli ci attende una persona dell'agenzia che in pochi minuti ci consegna i visti richiesti in Italia. Non siamo ancora fuori dall'aeroporto ma la sensazione di caldo umido è già ben presente e lo sarà per gran parte del viaggio. Usciamo e saliamo sul taxi che ci porterà in città. Mi guardo intorno e tutto mi sembra subito strano. Imbocchiamo quella che dovrebbe essere una specie di superstrada. Oltre alle macchine percorrono la stessa carreggiata anche numerosi motorini, a volte in senso opposto e spesso carichi di ogni tipo di merce. Ai bordi della strada alcune persone sono in attesa, forse di un autobus, forse di qualcuno. Il paesaggio è essenziale, tutt'intorno ci sono prevalentemente campi coltivati. Capisco subito che le prossime settimane saranno piene di novità e mi chiedo se riuscirò ad abituarmi a questo ambiente, a questa cultura così diversa da quella a me familare. Dentro di me prevalgono l'ottimismo e la curiosità di vedere cosa mi riservano i giorni a venire.

Arrivati in città le vie si fanno immediatamente caotiche, sui marciapiedi si susseguono una dietro l'altra piccole botteghe, c'è gente ovunque, le strade sono piene di motorini ed il rumore è intenso ed ininterrotto.

Il taxi ci lascia nei pressi dell'hotel e percorriamo una cinquantina di metri tra i locali di una via pedonale dove l'odore di cibo appena cucinato è intenso. Lasciamo i nostri bagagli e facciamo subito un giro in direzione del mausoleo dedicato ad Ho Chi Minh. Ammetto che i primi spostamenti, nonostante la mappa, non sono stati facili. Come se non bastasse un forte acquazzone ci ha dato il benvenuto e ci ha costretti a cercare riparo per strada sotto ad una piccola tettoia. Mi guardo ancora intorno ed intuisco che la pioggia non rappresenta un grande problema. Le persone in motorino si fermano solo per il tempo necessario ad indossare la mantellina. Il signore che condivide con noi la tettoia si concede qualche istante in più per mangiare qualcosa, ma poi riparte tranquillamente. Spuntano immediatamente persone che vendono mantelline agli sprovveduti. Le venditrici ambulanti ricoprono prontamente le loro ceste di cibo con sacchi di plastica e proseguono il loro giro. Nel frattempo l'acqua sembra non voler proprio smettere di venir giù, quindi ci facciamo coraggio e ritorniamo all'hotel, dove arriviamo fradici, per riposarci un po' prima di riaffrontare le strade di Hanoi.

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Le regole

La prima cosa che ho capito dopo il mio arrivo è che mi sarei dovuto scordare le regole che conoscevo perché evidentemente diverse da quelle che scandiscono la vita di un vietnamita. La cosa più sbagliata che un occidentale possa fare è continuare a ragionare come se si trovasse in Europa: il suo destino sarebbe quello di chiudersi in hotel e muoversi esclusivamente in taxi, mantenendo le distanze dalla gente del posto e dall'essenza di questo paese.

L'esempio più comunemente riportato è quello del traffico. Vedendo la quantità di mezzi in circolazione ad Hanoi il primo errore che si rischia di commettere consiste nel posizionarsi ai bordi della strada nell'attesa del momento propizio per attraversare. Ebbene, questa attesa potrebbe durare delle ore. Il traffico ad Hanoi è intenso già dalle prime ore del mattino e fino a tarda sera. Dopo aver realizzato che questa soluzione non può funzionare il passo successivo è quello di cercare delle strisce pedonali. Ahimé anche questo sforzo è inutile poiché ad Hanoi nessuno le rispetta. Qual è allora il prossimo pensiero dell'occidentale? Il semaforo! Quello deve assolutamente funzionare... Ok, ammetto che questo funziona, anche se è necessaria un po' di attenzione dato che mediamente il vietnamita in motorino passa lo stesso. Ma non siete curiosi di conoscere la soluzione, quella vera e definitiva? Semplice: pensare al contrario. Prima di attraversare noi siamo abituati ad attendere che macchine e motorini si fermino. In Vietnam chi guida non si ferma mai (e nessuno si aspetta che lo faccia), ma si preoccupa di evitare i pedoni, strisce o no. Chi deve attraversare al massimo aspetta che il traffico diminuisca leggermente, ma poi parte verso la sua destinazione, con passo continuo e velocità costante, senza fermarsi e preferibilmente «at an angle» (in diagonale), come ci suggerì un olandese che vive lì ormai da anni. Quindi andate e non preoccupatevi, sarà cura di chi arriva in motorino evitare di venirvi addosso. Può sembrare strano, ma il traffico vi girerà intorno come per magia. Ci tengo a precisare che la velocità media a cui si muovono i vietnamiti motorizzati è di gran lunga inferiore a quella a cui siamo abituati. Vedrete che con un po' di esercizio riuscirete ad attraversare anche gli incroci più caotici: l'importante è farsi vedere (noterete che qualche abitante locale attraversa con il braccio alzato).

Lo stesso caos che vedete per strada lo troverete anche ai suoi bordi. I marciapiedi sono invasi da sedie e tavolini, tutti rigorosamente bassissimi, dove i vietnamiti mangiano o osservano i passanti, fasci di cavi elettrici spuntano dai tombini e pendono dai pilastri che li reggono, la gente è ovunque, chi si muove, chi sta fermo sul suo scooter, chi lava le stoviglie, chi svuota secchi d'acqua in strada. Forse solo una parola può descrivere questa confusione: un formicaio. Ognuno procede per la propria strada, ognuno svolge il proprio compito, apparentemente non esistono regole ma tutto fa parte di un sistema che funziona, in modo differente da quello che conosciamo, ma funziona.

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La città di Hanoi

Hanoi è una città che vanta una storia millenaria. La sua fondazione risale infatti all'anno 1010 ma il sito era abitato ben prima. Dopo il momentaneo spostamento a Hue durante il periodo imperiale, all'inizio dell'800, Hanoi è tornata ad essere la capitale del Vietnam nel 1945, per decisione di Ho Chi Minh. La città non è particolarmente estesa, ma noi ci siamo mossi sempre nelle zone centrali, tra il vecchio quartiere, la zona del lago Hoan Kiem, il quartiere francese e la zona circostante il Tempio della Letteratura. Nonostante il caldo umido ci siamo sempre spostati a piedi, in modo da poter osservare meglio la città.

I suoi ritmi sono molto intensi fin dalle prime ore del mattino e già prima delle 06:00 le strade sono piuttosto trafficate. I vietnamiti si mettono in moto molto presto e camminando per le vie li vedrete preparare le loro botteghe, circolare in motorino o dirigersi verso i mercati con i loro carichi di merci. Le automobili, fatta eccezione per i taxi, sono ancora piuttosto rare a causa del loro eccessivo prezzo rispetto ai salari, mentre i motorini di piccola cilindrata abbondano e vengono sfruttati al massimo per trasportare carichi che da noi sarebbero considerati proibitivi. Si può dire che si tratti dell'evoluzione dell'uso delle biciclette, molto in voga in passato. Nonostante il clima caldo ed afoso quasi tutte le persone in moto si coprono accuratamente il viso con delle mascherine, che in realtà non hanno la sola funzione di mitigare l'effetto dei gas di scarico ma anche quella di proteggere dai raggi del sole. Noterete infatti che in molti, ed in particolare le ragazze, indossano delle camicie che arrivano a coprire anche il dorso delle mani. Come un po' in tutto il mondo si tende a desiderare quel che non si ha ed ecco che uno dei modelli di bellezza a cui vietnamiti aspirano è quello della pelle chiara, probabilmente anche perché la pelle abbronzata viene associata al duro lavoro nei campi ed avere la pelle chiara viene identificato con la possibilità di potersi guadagnare da vivere con un lavoro considerato, almeno sulla carta, più nobile.

E' raro che i vietnamiti si rinchiudano in casa o nelle loro botteghe e la strada sembra essere il vero centro della vita locale: i venditori attendono i clienti sull'uscio, osservando le persone che passano, le venditrici ambulanti con i loro copricapo di paglia intrecciata ripercorrono ogni giorno lo stesso giro, fermandosi di tanto in tanto per vendere i loro prodotti, qualcuno sonnecchia sdraiato sulla sella del proprio motorino ed offre passaggi ai turisti di passaggio («motorbike, motorbike...», esclama prontamente), chi gioca a dama cinese, chi beve, chi mangia. E' un brulicare continuo che sembra non fermarsi mai.

E se le giornate sono intense le sere non sono da meno. Provate a fare una passeggiata dopo cena e vi accorgerete che le strade sono ancora animate. A pochi passi dal lago Hoan Kiem e nei pressi del quartiere francese, il piazzale alle spalle del monumento dedicato all'imperatore Ly Thai To si trasforma in una grande pista di pattinaggio a rotelle, dove adulti e bambini trascorrono la loro serata, mentre a pochi passi, poco più in disparte, qualche coppia di ballerini si esercita in quello che ai miei occhi inesperti sembra tango, seguiti attentamente ciascuno da un maestro.

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Il lago Hoan Kiem ed il vecchio quartiere

E' primo pomeriggio quando, finalmente riposati, ci prepariamo a rituffarci nelle strade di Hanoi, curiosi di scoprire quel che la città ci riverva di nuovo. Ci dirigiamo verso il lago Hoan Kiem, uno dei luoghi principali sia per i turisti che per gli abitanti del posto, ma è difficile non fermarsi ogni dieci metri per fotografare la vita che c'è attorno a noi. Le botteghe che si susseguono fitte a brevissima distanza offrono un gran numero di spunti, ma di questo passo si rischia di non arrivare mai a destinazione. Tutto è nuovo, tutto è diverso, tutto è interessante. Le cose, le persone, i loro vestiti, i loro gesti.

Uno dei primi posti da vedere ad Hanoi è il lago Hoan Kiem, o lago della spada restituita. La leggenda dice che in questo lago un pescatore trovò una spada che donò al re Le Loi, che dopo aver sconfitto l'esercito cinese la restituì ad una tartaruga gigante che vive nelle sue acque. Molti vietnamiti amano fermarsi sotto le fronde degli alberi che lo circondano, fare ginnastica la mattina presto o al calar del sole, leggere un giornale seduti su di una panchina o semplicemente passeggiare lungo le sue sponde. Se vi dovesse capitare di andarci durante il fine settimana noterete numerose coppie di sposi. Il lago è infatti uno dei luoghi prediletti per le foto dei matrimoni e non è raro vedere le spose con i loro abiti caratteristici bianchi o rossi mentre si sistemano l'acconciatura in attesa degli scatti del fotografo.

Ma ancora più numerosi sono i gruppetti di ragazzi che si aggirano attorno al lago in cerca di turisti con cui parlare. Sì, avete capito bene. Dovete sapere che l'inglese, sebbene difficile da imparare per un vietnamita, è comunque riconosciuto come un ottimo strumento per guadagnarsi delle migliori opportunità di lavoro, e dato che le lezioni private sono molto costose quale migliore occasione per fare un po' di pratica che fermare i numerosi turisti che passeggiano attorno al lago? Superato il primo momento di diffidenza (anche questo forse caratteristico ahimé della nostra cultura) non abbiamo esitato a fermarci più volte per rispondere più o meno alle stesse domande, con qualche difficoltà di comprensione reciproca, ma alla fine tutti contenti di scattare una foto insieme. Ne abbiamo anche approfittato per chiedere informazioni su di un ristrante dove cenare ed il risultato è stato più che soddisfacente (siamo stati al ristorante Quan An Ngon, e ci siamo tornati più volte).

All'estremità settentrionale del lago un caratteristico ponticello rosso collega la terraferma al più grande dei suoi isolotti. Difficile trovare il momento giusto per fotografarlo senza una miriade di persone che lo percorrono in entrambi i sensi o che vi si fermano per faer qualche foto. In questo caso un bell'acquazzone può essere d'aiuto. Sull'isolotto si trova una pagoda visitata ininterrottamente dalla mattina alla sera dai fedeli che vengono a rendere omaggio agli antenati. E' qui che è conservata una tartaruga gigante che viveva nelle acque del lago e di cui narra la leggenda.

Nei pressi del lago si trova il famoso teatrino delle marionette sull'acqua. Ogni giorno una compagnia di artisti vietnamiti si esibisce in uno spettacolo di marionette, abilmente ed elegantememente controllate al di sopra di uno specchio d'acqua. Diverse sono le rappresentazioni messe in scena, che vanno dal racconto della vita di tutti i giorni in Vietnam a quelle legate alla storia del paese. Il tutto è accompagnato da una piccola orchestra vestita in abiti tradizionali che esegue canti e musiche caratteristiche con strumenti tipici. Questa compagnia teatrale ha avuto l'opportunità di esibirsi anche all'estero, riscuotendo un notevole successo in tutto il mondo.

Siamo nel cosiddetto "Old quarter". Dato il gran numero di turisti la zona è frequentata da numerosi uomini che offrono un giro in "cyclo". Sfuggire alla loro attenzione è praticamente impossibile ed è sufficiente incrociare il loro sguardo per far sì che si avvicinino immediatamente recitando il loro motto: «one hour, one hour...». A dir la verità ho visto pochissime persone accettare e mi chiedo come si faccia a vivere facendo questo lavoro.

Le vie attorno al teatro sono molto frequentate e sono ricche di piccoli negozi che vendono di tutto. Noterete che ogni via ha la sua specialità: alcune ospitano i negozi di scarpe, altre quelli che vendono articoli di elettronica, altre ancora orologi, e così via. Agli angoli delle strade si trovano qua e là artigiani che svolgono i mestieri più comuni, dai calzolai, ai riparatori di biciclette, ai parrucchieri. Sì, avete capito bene, molti parrucchieri lavorano per strada. In fondo per tagliare i capelli non serve molto più di una sedia, uno specchio ed un paio di forbici.

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I mercati di Hanoi

La strada principale che parte dal lago Hoan Kiem e si dirige verso nord conduce al mercato Dong Xuan, il più grande di Hanoi. Si trova all'interno di una struttura in muratura, su due piani, ma le sue botteghe riempiono anche le strade circostanti. L'interno è dedicato soprattutto ad oggettistica, calzature e soprattutto tessuti ed abbigliamento. Gli spazi sono ridotti ma è incredibile vedere come vengono sfruttati. Tutti i giorni ogni commerciante prepara meticolosamente il proprio banco e rimette tutto all'interno della bottega prima della chiusura. Guardando le cellette alla fine della giornata è incredibile vedere la quantità di merce stipata al loro interno. Camminare all'interno del mercato è come percorrere uno stretto sentiero, ma questo non scoraggia le persone che numerose vi si recano ogni giorno. Uscendo sul retro si trova la zona dedicata al cibo, dove potete trovare frutta e verdura, semi di ogni tipo, carne, pesce fresco e sotto sale. Gli odori sono molto forti e bisogna farci un po' l'abitudine.

Ma il mercato di Dong Xuan non è l'unico della città. In una viuzza poco distante si tiene ogni mattina un piccolo mercatino dove si vendono esclusivamente articoli alimentari. Noi l'abbiamo scoperto quasi per caso girando per la città la mattina presto. Tutto si svolge per strada e la merce è esposta sui marciapiedi. La carne è adagiata su qualche tavolo, separata dal legno solo da qualche pezzo di cartone. Passa un signore, fa segno con il dito e getta qualche banconota sulla carne esposta, mentre la venditrice mette la carne in un sacchetto e gliela consegna. Il pesce, ancora vivo, viene tenuto all'interno di alcune bacinelle piene d'acqua. Il ragazzo prende il pesce, gli dà un colpo in testa con il manico del coltellaccio e lo affetta al momento, lo insacchetta e si pulisce le mani con uno straccio che appoggia per terra al suo fianco. L'igiene non è certamente un punto di forza, ma la freschezza del cibo è fuori discussione. Altro che chilometro zero...

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Altri luoghi da visitare

Tra i luoghi di Hanoi da non perdere c'è il Tempio della Letteratura. Costruito pochi anni dopo la nascita della città vanta una storia millenaria. Dapprima semplice luogo di culto divenne in breve tempo un importante riferimento culturale e proprio qui nacque la prima università del paese, riservata inizialmente ai nobili e poi a chiunque dimostrasse di avere i meriti per frequentarla. I nomi degli studenti che ottennero onorificenze sono incisi su tre stele custodite ancora oggi all'interno del terzo cortile.

Se il lago Hoan Kiem è il più noto ed il più frequentato di Hanoi, non è l'unico. In città sono infatti numerosi gli specchi d'acqua, dove gli abitanti locali amano passeggiare in cerca di un po' di ristoro, in particolare nelle giornate più calde, che nell'arco dell'anno sono numerose. Il più grande è il lago Ovest, dove si trova anche la Pagoda Tran Quoc, una delle principali e più visitate in quanto la più vecchia della città. Non mancano neanche i parchi. Gli spazi più verdi sono attorno al mausoleo di Ho Chi Minh, ma ne esistono altri, anche se meno frequentati.

Numerosi sono anche i musei della città. Assolutamente da non perdere il Museo Etnografico. Al suo ingresso sono esposte alcune foto che ritraggono le 54 etnie che costituiscono il popolo vietnamita, mentre proseguendo la sua visita si possono vedere abiti ed oggetti che espongono la cultura del paese. Particolarmente interessante è l'area esterna, dove sono riprodotte diverse abitazioni caratteristiche realizzate interamente in legno. La cosa curiosa è che alcune di queste costruzioni si possono trovare tutt'oggi non molto lontano da Hanoi, nella zona di Sapa, verso il confine con la Cina, ed in moltissime altre zone del paese più povere e lontane dal turismo. Un altro museo molto interessante è quello dedicato alle donne. Situato nel quartiere francese è disposto su quattro piani dove sono esposti

Hanoi è relativamente lontana dal 38° parallelo e dai luoghi in cui si sono svolti gli episodi principali di quella che è nota tra noi come guerra del Vietnam ma che qui viene chiamata guerra di resistenza. Tuttavia è stata pesantemente bombardata ed ha ospitato la famosa prigione Hoa Lo, ribattezzata ironicamente dai soldati americani l'Hilton di Hanoi, che oggi è aperta alle visite dei turisti. Diversi mezzi bellici ed oggetti di guerra, compresi molti documenti scritti e fotografici sono inoltre custoditi presso Museo dell'Esercito.

Un altro posto interessante, forse non dal punto di vista turistico ma sicuramente da quello fotografico è la ferrovia. Hanoi ospita due stazioni poco distanti tra loro, in una zona relativamente centrale, ma i binari che conducono fuori città attraversano letteralmente le case, passando a pochi metri (forse sarebbe meglio dire centimetri) dalle abitazioni in cui la vita si svolge tranquillamente come se nulla fosse. Evidentemente gli orari dei treni devono essere ben noti a chi vive lungo la ferrovia.

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Informazioni logistiche

Il Vietnam è dotato di moltissime strutture di accoglienza per i turisti ed organizzare un viaggio è tutt'altro che difficile, almeno nelle zone più frequentate. Anche se buona parte del nostro viaggio era già organizzata non abbiamo fatto alcuna fatica a prenotare hotel e guide per i giorni rimanenti. Le agenzie locali sono numerose ed offrono pacchetti completi per tutte le esigenze, che comprendono gli spostamenti, generalmente in auto o minibus, e l'accompagnamento da parte di una guida. Se non amate pianificare troppo avrete la possibilità di prenotare visite o giri guidati sul posto in ogni momento, presso le sedi delle agenzie o direttamente in hotel.

Per gli spostamenti in città abbiamo preferito quasi sempre camminare e solo in qualche caso abbiamo usato il taxi, che comunque risulta molto economico, come del resto un po' tutto data la forza della nostra moneta rispetto a quella locale. Vi accorgerete che alla fine di una giornata le spese sostenute sono veramente basse. La nostra patente di guida non è valida in Vietnam, quindi affidatevi sempre ad un autista per gli spostamenti in auto (in ogni caso hotel ed agenzie lo daranno per scontato). Credo invece che guidare un motorino sia possibile, a patto che sappiate adattarvi alle regole di guida del posto.

La moneta locale è il Dong (abbreviato VND), ma praticamente dappertutto accettano anche i dollari. Al momento in cui scrivo un euro vale circa 26000 VND. Il cambio si può effettuare presso gli sportelli in giro per le città o direttamente in hotel. Se non volete portarvi troppi contanti potete prelevare sul posto presso gli sportelli bancomat (ATM) che trovate facilmente nei principali centri abitati. Informatevi presso la vostra banca sulla possibilità di effettuare prelievi con il bancomat, ma non fate troppo affidamento su quello che vi dicono (noi non siamo riusciti a prelevare nonostante ci fosse stato detto il contrario). La carta di credito rappresenta probabilmente la soluzione migliore e consente anche il prelievo di contante in banca.

Con la lingua non abbiamo avuto particolari problemi. In aeroporti, hotel e ristoranti si parla inglese, ma anche per strada sono in molti a parlarlo, soprattutto tra i più giovani, che saranno felici di esercitarsi un po'. In qualche caso abbiamo avuto alcune difficoltà a comprendere, ma alla fine in un modo o nell'altro siamo sempre riusciti a comunicare.

In Vietnam la connessione ad internet è disponibile quasi dappertutto. Praticamente tutti gli hotel, spesso anche quelli meno costosi, offrono la connessione senza costi aggiuntivi. Lo stesso vale per diversi locali in giro per le maggiori città ma non solo. Presso gli hotel è inoltre comune mettere a disposizione degli ospiti un piccolo kit di oggetti utili, oltre ad una bottiglietta d'acqua al giorno, molto utile date le alte temperature.

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Conclusioni e suggerimenti

Ammetto che per il primo viaggio in Asia Hanoi è una città che fa un certo impatto. Nonostante non sia esageratamente grande è facile perdere l'orientamento tenendo conto della moltitudine di strade dense di piccole botteghe ed abitazioni, del caos creato dalla quantità di persone che si incontrano per strada a tutte le ore e della confusione dovuta al traffico, disordinato e rumoroso, che sembra non fermarsi mai. E' comunque un'esperienza che vale la pena di provare. Probabilmente non ci sono vie di mezzo: è una città che o si odia, se ci si ferma al primo impatto, o si ama, se si è disposti ad accettare le sue regole ed i suoi ritmi. C'è però un punto interessante da sottolineare. Se avrete l'occasione di vederla noterete come le persone siano di gran lunga meno stressate rispetto a quanto accade nelle grandi metropoli occidentali, sebbene siano circondate da una combinazione di rumore e movimento inimmaginabili.

Anche se avrete con voi una mappa non pensiate che orientarsi sia così facile. Quando non capirete più dove vi trovate (e vi assicuro che prima o poi vi succederà) leggete le insegne dei negozi: se fate attenzione noterete che su ognuna c'è scritto l'indirizzo. Se invece avete bisogno di cambiare denaro vi suggerisco di rivolgervi direttamente al vostro hotel dato che praticamente tutti offrono questo servizio senza costi aggiuntivi. Anche nel caso dobbiate spedire una cartolina la reception dell'hotel è la scelta più immediata, così come la prenotazione di un taxi da e per l'aeroporto.

Come ultimo suggerimento non posso che invitarvi a proseguire il viaggio nei due articoli che seguono:


Se avete domande o commenti potete usare la sezione qui sotto o scrivermi via email.

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FAQ

Qual è il miglior periodo per visitare il Vietnam?

L'alta stagione va più o meno da novembre a febbraio, ma come vedete noi ci siamo stati ben prima e non abbiamo avuto grossi problemi, a parte il caldo molto umido che abbiamo dovuto sopportare, in particolar modo ad Hanoi.

Quali sono le vaccinazioni raccomandate per un viaggio in Vietnam?

Questo dipende molto dalle zone che intendete visitare, ma attualmente vengono raccomandate anti-epatite A ed antitifica. La profilassi antimalarica viene generalmente raccomandata solo in alcune zone nell'entroterra, compresa però anche Sapa, che pure rappresenta una classica meta dei viaggi in Vietnam. Il periodo dell'anno incide senza dubbio sulla quantità di zanzare che potrete trovare sul posto. Per quanto riguarda la mia esperienza devo dire che di zanzare ne ho viste ben poche, sebbene la homestay dove abbiamo dormito a Sapa fosse dotata di zanzariere attorno ai letti. Oltre alle malattie classiche conviene consultare anche eventuali situazioni di allerta sanitaria, per esempio su fitfortravel.nhs.uk. Per informazioni dettagliate vi raccomando comunque di recarvi presso il vostro ufficio di igiene per consultare persone specializzate che sapranno consigliarvi al meglio in base alla pianificazione del vostro viaggio.

Qual è l'attrezzatura consigliata per fotografare il Vietnam?

Tra le lenti che ho portato lascerei a casa solo il Sigma 10-20mm f/4-5.6 EX DC HSM, che pensavo di usare a Sapa ma che di fatto ho utilizzato ben poco. Con una focale così corta bisogna avvicinarsi molto al soggetto e spesso non è stato possibile. Ho usato molto invece il Nikkor AF-S 70-200mm f/2.8G ED VRII (d'altra parte l'ho comprato proprio per questa occasione), utile soprattutto negli scatti a maggiore distanza, il Nikkor AF-S DX 18-105mm f/3.5-5.6G ED VR, per coprire le focali più corte, ed il Nikkor AF-S DX 35mm f/1.8G, fondamentale nelle situazioni di poca luce. Essendo in due potevamo contare su due corpi macchina, ma in caso contrario scegliete bene la lente migliore per le condizioni che andate a fotografare e sfruttatela al meglio. Inutili, almeno a mio parere, cavalletto e flash, a meno che non abbiate in mente fotografie particolari. Molto pratici invece un piccolo zaino ed eventualmente una fondina. Solitamente uso lo zaino Lowepro Fastpack 100, che però è troppo piccolo per obiettivi ingombranti come il Nikkor AF-S 70-200mm f/2.8G ED VRII. Per questo motivo ho comprato poco prima di partire la fondina Think Tank Digital Holster 30 V2.0, che si è rivelata molto pratica con un ingombro contenuto.

E' sicuro muoversi in Vietnam?

Francamente ammetto di esseremi sentito più al sicuro andando in giro ad Hanoi in piena notte che a Milano a tarda sera. In molte occasioni ho girato tranquillamente con fotocamera al collo e Nikkor AF-S 70-200mm f/2.8G ED VRII montato. Ovviamente è meglio rimettere tutto a posto nello zaino o nella fondina quando non è necessario, ma questa è una regola generale che vale un po' dappertutto. Tutti gli hotel dove siamo stati, fatta qualche eccezione per i posti più sperduti, sono dotati di cassaforte dove potete lasciare le lenti che non intendete usare. Devo precisare che le sensazioni sono state un po' diverse quando ci siamo spostati verso il centro del paese. Ho letto poi che a sud, in particolare ad Ho Chi Minh City, le cose sono decisamente diverse ed è necessario fare maggiore attenzione.

- 01 Feb 2015 -



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