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Provenza, Camargue e Gole del Tarn

Informazioni

Luogo: Provenza, Camargue, Gole del Tarn
Periodo: 29 Mag 2010 -> 06 Giu 2010
Caratteristiche: paesaggi, natura, flora e fauna, storia ed architettura
Consigli: focali lunghe, moltiplicatori di focale ed un buon cavalletto sono ideali per fotografare la fauna locale; per la lavanda il periodo migliore è l'estate, tra la metà di giugno ed agosto; c'è davvero molto da vedere, e per tutti i gusti: fatevi un'idea di ciò che non volete assolutamente perdere

Attrezzatura

Fotocamera: Nikon D5000
Obiettivi: Nikkor AF-S DX 18-105mm f/3.5-5.6G ED VR, Nikkor AF-S DX 35mm f/1.8G
Filtri: CIR-PL Hoya HD 67mm


Anche se è passato un po' di tempo ho deciso di scrivere un articolo per raccontare il viaggio fatto in Provenza, Camargue e Gole del Tarn tra la fine di maggio e l'inizio di giugno 2010.

In molti conoscono la Provenza per la fioritura della lavanda e la Camargue per i suoi paesaggi selvaggi animati da cavalli, tori e fenicotteri. Tuttavia, se volete fotografare i campi di lavanda in fiore dovete aspettare l'arrivo dell'estate: «C'est trop tôt!» - disse sbrigativa la commessa del negozio di souvenir a Roussillion. Potete trovare molte informazioni per i vostri itinerari su questo sito (solo in francese). Il periodo che abbiamo scelto noi, d'altro canto, offre il vantaggio di temperature più miti. Inoltre abbiamo deciso di proseguire oltre la Camargue, risalendo fino a Millau, nei pressi delle gole del fiume Tarn, meta certamente meno conosciuta ma non per questo meno interessante. Come mezzo di trasporto abbiamo scelto l'automobile, ma Provenza e Camargue offrono molte opportunità anche per chi ama la bicicletta, da noi però esclusa date le distanze che volevamo percorrere.

Il viaggio è durato nove giorni, suddivisi in varie tappe lungo l'itinerario che potete trovare qui sotto, partendo da Milano per farvi ritorno dopo aver percorso un anello che all'andata ci ha condotti in Francia lungo la costa ed al ritorno ci ha riportati in Italia attraverso il passo del Fréjus.

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Da Milano a Saint-Raphaël

Nella prima parte del viaggio siamo partiti da Milano per scendere sulla costa e proseguire verso ovest. Fin qui niente di particolarmente interessante, ma appena passato il confine con la Francia vi consiglio di lasciare l'autostrada poco dopo Mentone per percorrere, almeno in parte, una delle tre "Corniches" che conducono a Nizza. La "Basse Corniche", la "Moyenne Corniche" e la "Grande Corniche" attraversano diversi paesini della Costa Azzurra, dove potete già trovare diversi spunti fotografici, tra panorami e scorci caratteristici. Tra i luoghi più noti ci sono Roquebrune-Cap-Martin, La Turbie, Cap-d'Ail, Èze, Beaulieu, Cap Ferrat, Villefranche-sur-Mer.

Appena dopo Nizza, con una breve deviazione potete raggiungere in pochi minuti Saint-Paul-de-Vence. Questo piccolo paese, situato in cima ad una collina, è famoso per essere stato frequentato da molti personaggi famosi, tra cui pittori, scultori, poeti ed attori (Matisse, Renoir, Modigliani, Prévert, Yves Montand, Lino Ventura, Romy Schneider, Roger Moore, Tony Curtis, solo per citarne alcuni). Visitando il suo sito web potete trovare informazioni di carattere storico, avvenimenti e molto altro. Vi consiglio di fare una sosta anche solo per una passeggiata tra i suoi vicoli, dove potrete scoprire monumenti, ammirare le case in pietra colorate dai fiori primaverili o semplicemente osservare qualche partita di bocce. Questo gioco è molto praticato in Provenza che, non a caso, dà il nome ad una sua specialità, oltre ad avere dato i natali, all'inizio del Novecento, alla Petanque, una sua variante riconosciuta a livello mondiale fin dal dopoguerra.

In serata siamo arrivati a Saint-Raphaël, frazione di Fréjus, dove abbiamo passato la prima notte. Si tratta di un piccolo paese di mare che, per quel poco che ho potuto vedere, mi è sembrato esclusivamente turistico. Come unica particolarità il singolare porto, quasi interamente circondato dalle abitazioni.

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Da Saint-Raphaël ad Arles

La mattina seguente siamo partiti per la nostra seconda meta, dove abbiamo dormito per tre notti. Abbiamo scelto Arles perché si trova in un'ottima posizione per visitare parte della Provenza e soprattutto la Camargue. Lungo il percorso di circa 300km che ci separa dalla nostra destinazione i posti da visitare certamente non mancano.

Come prima tappa abbiamo deciso di fermarci a Cassis. Qui potete ammirare il castello che si affaccia sul mare da una ripida scogliera. A quanto pare però ospita attualmente un hotel di lusso, quindi se volete visitarlo vi costerà un bel po'... Meglio saperlo in anticipo piuttosto che salire fin lì per scoprirlo all'ultimo momento! In alternativa potete scegliere una più rilassante gita in barca per osservare da vicino le famose Calanques, scogliere a picco sul mare che formano frastagliate insenature e che caratterizzano questo tratto di costa, estendendosi per diversi chilometri fino a Marsiglia. Dal porto partono diverse imbarcazioni che propongono giri più o meno lunghi per visitare 3, 5 o 8 calanques. Vi consiglio, per evitare lunghe attese, di fare attenzione agli orari di partenza e di dare un'occhiata alle condizioni del mare, dato che se non sono ottimali alcune visite (quelle più lunghe) vengono cancellate. Inoltre in alcuni tratti di mare si potrebbe "ballare" un po' ed il comandante, sebbene avvisi i passeggeri, lo fa solo in francese (almeno così è stato nel nostro caso, ma non mi stupirebbe se questa fosse la regola...), quindi state pronti a mettere al riparo la vostra fotocamera e a tenervi ben stretti. Ad ogni modo non voglio spaventarvi, quel giorno non è caduto in mare nessuno, almeno così mi pare...

Ripartiti da Cassis abbiamo fatto una tappa ad Aix-en-Provence, città molto visitata e facilmente raggiungibile, dato che si trova lungo l'autostrada. Qui potete fare una passeggiata sul famoso Cours Mirabeau, un viale alberato lungo il quale troverete numerose fontane, statue ed edifici storici. Potete inoltre addentrarvi nelle stradine per andare alla ricerca della cattedrale o semplicemente sedervi a bere qualcosa in uno dei tanti locali che incontrerete.

Tra il confine con la Francia ed Arles le località da visitare sono veramente tante e ce n'è per tutti i gusti: dai piccoli paesi nei pressi delle Corniches alle grandi città come Marsiglia, dai posti più tranquilli e riservati alle località più note della Costa Azzurra, sul mare o nell'entroterra. Le possibilità sono veramente molte, ma tutto dipende da quanto tempo avete a disposizione e da come lo volete spendere, quindi vi consiglio di pensare in anticipo a quello che più vi interessa e di fare poi le vostre scelte, tenendo però bene in mente che ogni piano può sempre essere stravolto qualora ne dovesse valere la pena.

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Arles e dintorni

Arles è una città che si trova in una posizione strategica per chi desidera visitare la Camargue. Situata alle bocche del fiume Rodano, da cui è attraversata, consente di raggiungere in breve tempo il parco nazionale famoso in tutto il mondo per le sue caratteristiche naturalistiche. Da Arles è anche possibile spostarsi in altre direzioni per incontrare numerosi paesi che meritano di essere visitati. Arles stessa offre diversi spunti interessanti, a partire dalla famosa arena di epoca romana, di cui si può trovare un esemplare ben più grande percorrendo una ventina di chilometri verso ovest per raggiungere Nimes, città che però, a parte l'arena, non ho trovato particolarmente interessante.

Non molto lontano da Arles si trova Les Baux-de-Provence, piccolo paese con una storia ricchissima, che parte dall'antichità per arrivare quasi ai giorni nostri.

All'inizio dell'Ottocento vi furono aperte le prime miniere di bauxite, roccia utilizzata per la realizzazione dell'alluminio, che prende il nome proprio dalla località della Provenza. Attualmente il paese è quasi esclusivamente una meta turistica, ma a quanto pare ha ancora qualche abitante stabile, benché si parli di poche decine di persone. Noi non ci siamo fermati perché quel giorno eravamo in ritardo sulla nostra tabella di marcia, ma lungo la strada abbiamo trovato molti turisti che parcheggiavano per salire a visitare il castello ed il paese.

In rete si trovano molte foto che ritraggono rovine, edifici e chiese di tutte le epoche e credo che nel caso dovessi ritornare da quelle parti probabilmente dedicherei a Les Baux-de-Provence un po' di tempo. Purtroppo tutto quello che ho visto sono le rovine del castello ritratto qui sopra, visibile dalla strada che passa ai piedi del paese.



Una meta sicuramente da non perdere è Roussillon, non proprio vicinissimo ad Arles, ma comunque facilmente raggiungibile in giornata. Il paese è noto per le sue particolari terre rosse, da cui deriva il suo stesso nome.

La conformazione del terreno, dove si mescolano argilla ed ossidi di ferro, permette di ottenere la colorazione rossa che si può ritrovare anche nelle case del paese. Nei negozi di souvenir potrete trovare diverse composizioni fatte con le molteplici tonalità di colore ottenibili abbinando queste terre. Sebbene l'ambito decorativo sia quello più facilmente associabile al loro utilizzo, sembra che siano state utilizzate, almeno in passato, anche in altri contesti, come quello cosmetico o addirittura in campo alimentare.

Giunti a Roussillon potete curiosare tra i suoi vicoli o dirigervi subito verso il Sentiero delle Ocre, che una volta imboccato vi guiderà alla scoperta di questo territorio. Attraverso un percorso che alterna ampi spiazzi a zone alberate vedrete colori molto vivi, che cambiano a seconda delle condizioni di luce, e se avete un filtro polarizzatore potrete eliminare i riflessi e renderli ancora più saturi. Vi consiglio di fare un minimo di attenzione alle vostre lenti poiché basta un po' di vento per sollevare pungenti nuvole di terra rossa che si infila dappertutto.

Se vi trovate da queste parti potete poi fermarvi a Gordes, non molto distante da Roussillon, paese ricco di storia e monumenti. Nelle sue vicinanze si trova un'abbazia che chi ha intenzione di visitare la Provenza, amante o meno della lavanda, ha senza dubbio già visto: si tratta dell'abbazia di Sénanque. Se il nome non vi dice niente non preoccupatevi, il motivo è che molto probabilmente avete visto solo la sua foto, che rappresenta uno dei simboli dell'intera Provenza. La sua fama è dovuta ai campi di lavanda che la circondano e la sua immagine più classica consiste più o meno in quanto potete vedere sopra. Ancora non vi viene in mente niente? In effetti nella mia foto manca giusto quel po' di colore che ha reso celebre questa abbazia, ma non potevo stare fermo lì ad aspettare per un mese che la lavanda fiorisse...

Sempre nei dintorni abbiamo raggiunto in poco tempo Fontaine-de-Vaucluse, piccolo borgo noto per le sue profonde sorgenti d'acqua, rimaste misteriose fino a poche decine di anni fa, quando è stato individuato il loro punto più basso. Fontaine-de-Vaucluse offrì inoltre soggiorno a Petrarca, che ne cantò le "Chiare, fresche et dolci acque".

Di questo paese ricordo con piacere le strade fresche ed ombreggiate sulla riva del fiume, sensazione decisamente in contrasto con quella del caldo sopportato poche ore prima tra le terre rosse di Roussillon.

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Una breve digressione artistica

Sul fatto che Provenza e Camargue siano luoghi dalla natura rigogliosa non ci sono dubbi e di questo già in passato si erano accorti in tanti. Tra di loro molti pittori impressionisti (Van Gogh, Cézanne, Renoir, solo per citarne alcuni), che proprio in questa zona della Francia hanno vissuto e dipinto molte delle loro opere.

Ad Arles e dintorni, per esempio, ha prodotto molte delle sue opere più celebri Vincent Van Gogh. Documentandovi un po' attraverso qualche guida o facendo una breve sosta all'ufficio del turismo per recuperare una mappa, non vi sarà difficile trovare i luoghi dove ha dipinto alcuni dei suoi quadri. In ognuno di essi troverete un cartello con una riproduzione del quadro stesso ed una breve descrizione che ne racconta la storia. Purtroppo non tutti i posti sono rimasti tali e quali ed in qualche caso non c'è più traccia del loro stato originale (per esempio la Maison Jaune non esiste più), ma ce ne sono alcuni che ancora oggi conservano tale e quale il loro fascino.

Sopra e sotto trovate un paio di esempi. Il caffè de Le café le soir si è rinnovato un po', ma almeno ha avuto il buon gusto di conservare diversi dettagli. Il ponte de Le pont de Langlois aux lavandières appare invece esattamente come era stato ritratto.

Ovviamente ad Arles non poteva mancare un museo dedicato al famoso pittore impressionista, ma se amate la pittura (in fondo ha molto in comune con la fotografia) vi consiglio di curiosare un po' in giro e vi accorgerete che le occasioni per vedere qualcosa di interessante sono tantissime, e non solo ad Arles. Per esempio, ho scoperto solo da poco che a Cagnes-sur-Mer, in Costa Azzurra, la casa dove ha vissuto Pierre-Auguste Renoir ospita oggi un museo a lui dedicato. Magari se lo avessi saputo prima un salto lo avrei fatto, o almeno avrei cercato anche lì qualcuno dei luoghi dove ha dipinto i suoi quadri.

Insomma, non posso dire di essere un appassionato di pittura, ma vedere i soggetti dei quadri materializzarsi davanti ai miei occhi mi ha colpito. A dir la verità questa volta ero un po' più preparato. La prima volta è successo diversi anni fa, quando neanche mi interessavo di fotografia e per puro caso notai quel caffè sulla piazza di Arles, quel caffè che attirò la mia attenzione, quel caffè che aveva qualcosa di familiare anche per un profano come me, finché non notai il cartello e, leggendolo, ne compresi il motivo.

Nel frattempo non sono diventato né un pittore né un esperto d'arte, ma quel momento mi è rimasto impresso, come quando avete qualcosa sotto il naso ma non riuscite a rendervene conto. Poi, tutt'a un tratto, il vostro punto di vista cambia improvvisamente, e da quel momento quel dettaglio poco prima sconosciuto assume una forma ed un valore diverso. In fondo la stessa cosa mi è successa con la fotografia. In conclusione posso solo dirvi di guardarvi intorno ed osservare, chissà che non abbiate la fortuna di scoprire qualcosa di interessante, magari semplicemente qualcosa di piacevole, magari una nuova passione.

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La Camargue

Eccoci finalmente alla sezione della Camargue. Questa regione, di notevole interesse naturalistico, è conosciuta per i suoi paesaggi incontaminati, tanto belli quanto selvaggi, e per la fauna che vive in totale libertà in questo paradiso sospeso tra specchi d'acqua e praterie.

Geograficamente la Camargue si estende a sud di Arles, formando un triangolo delimitato dal mare e dal fiume Rodano, che si divide in due bracci in prossimità della foce. Nel mezzo numerosi stagni, popolati dai fenicotteri rosa che hanno reso celebri queste zone, si alternano a verdi distese, dove vivono allo stato brado gli altrettanto noti cavalli della Camargue.

Un percorso classico per visitarla consiste nel costeggiare lo Stagno dei Vaccari, il più grande, fino a raggiungere le saline, con le loro acque rosso vivo. Vi capiterà di incontrare molti turisti in bicicletta, mezzo che al costo di un po' di fatica permette di apprezzare ancora di più questa regione. Se poi cercate un contatto assoluto con la natura allora potete scegliere di muovervi a cavallo. Esistono infatti diversi maneggi che organizzano giri che vanno da qualche decina di minuti a giornate intere. La scelta dipende dalle vostre abilità equestri e dalla vostra resistenza. Ah, nel caso una volta saliti in sella doveste avere paura, potete esclamare «J'ai peur, j'ai peur!»: il vostro accompagnatore non farà una piega e continuerà come se niente fosse, ma voi vi sentirete meglio.

Tornando al giro, lungo la strada accanto allo Stagno dei Vaccari potrete fermarvi un po' ovunque in cerca di soggetti interessanti per le vostre fotografie. In alcuni punti ci sono anche delle torrette che permettono di ammirare meglio il paesaggio.

Se amate la fotografia naturalistica questo è decisamente il posto che fa per voi. Preparate il vostro arsenale: se avete focali lunghe e/o moltiplicatori di focale allora è venuto il momento di sfruttarli al massimo. Con i cavalli, se avete un po' di pazienza e vi fidate a lasciarli avvicinare, basta anche una focale media, ma i fenicotteri sono molto meno curiosi e se ne stanno comodamente per i fatti loro, lontani da possibili disturbatori. Se non possedete focali lunghe ma avete un binocolo (come me) allora dovete assolutamente portarlo con voi. Magari non tornerete a casa con le foto, ma poter ammirare da vicino gli abitanti di questa regione è un'occasione da non lasciarsi sfuggire.

Sebbene la natura la faccia da padrona la Camargue possiede anche dei paesi che meritano di essere visitati. Potete fare una sosta a Saintes-Maries-de-la-Mer, piccolo paese caratterizzato dalle sue case bianche, tipico delle località di mare. Noterete senza dubbio i numerosi richiami alla Spagna ed alle corride, ma non vi preoccupate, per ogni cosa c'è una spiegazione: qui si svolge ogni anno, a fine maggio, un famoso raduno di popolazioni nomadi.

Un'altra meta raggiungibile in poco tempo è Aigues-Mortes, paese racchiuso tra le sue mura che, nello stato originale, delimitano la pianta rettangolare. Qui potrete fotografare la chiesa, i monumenti o le mura stesse, magari con la luce del tramonto.

Terminata la giornata trascorsa in giro per la Camargue ricordo il viaggio in auto sulla via del ritorno ad Arles, con il buio della notte che aveva ormai avvolto ogni cosa. Attorno solo il silenzio, qualche luce in lontananza, il bagliore della luna riflessa negli stagni e la sensazione di essere in mezzo al nulla.

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Millau e le Gole del Tarn

Non contenti di quanto visto in Provenza e Camargue abbiamo voluto spingerci oltre. Proseguendo prima verso ovest e poi, passata Montpellier, verso nord, si raggiunge Millau, una città del dipartimento dell'Aveyron senza particolari degni di nota, a parte un viadotto di circa 2.5km che è attualmente, con i suoi 341m di altezza, il ponte per il transito di veicoli più alto al mondo. Se siete amanti dell'architettura probabilmente questa rappresenta già una buona motivazione per raggiungere questa città, dove potrete fotografare il viadotto da diversi punti di vista e magari, se siete fortunati, con suggestivi effetti dovuti alla nebbia o alla luce di alba e tramonto. Se invece questo non basta, ma vi piace la natura, allora non avete di che preoccuparvi: Millau è attraversata dal fiume Tarn, che è possibile raggiungere in pochi minuti per poi risalire verso nord lungo le sue profonde gole, in un paesaggio selvaggio ed incontaminato.

Il percorso che abbiamo seguito è un anello che inizialmente risale il fiume, fino a Sainte-Enimie o Ispagnac (non ricordo bene), per poi ripiegare verso sud e fare ritorno a Millau. Il giro è fattibile tranquillamente nell'arco di una giornata, con tutto il tempo per visitare i paesini caratteristici che si incontrano. Lungo la strada esistono anche dei punti in cui è possibile fare dei giri in barca. Se invece volete ammirare il paesaggio da un punto di vista diverso allora potete lasciare la strada principale nei pressi di Les Vignes per salire a Point Sublime, vicino a Saint-Georges-de-Lévéjac.

I paesi che incontrerete lungo il fiume sono molti e dovrete fare qualche scelta, a meno che non decidiate prendervi un po' di tempo in più dormendo in uno di essi. Inoltre, data la conformazione del territorio, ricco di grotte, fiumi e laghi sotterranei, vi consiglio di visitare almeno uno di questi siti: l'Aven Armand, a Meyrueis, è una grotta con stalattiti colorate, la Grotta di Dargilan, anch'essa a Meyrueis, è caratterizzata da caverne e laghi, mentre l'Abime de Bramabiau è un abisso con un fiume sotterraneo e si trova a Saint-Sauveur-de-Camprieu. Controllate gli orari di apertura perché variano a seconda del periodo dell'anno. A meno che le cose non siano cambiate non vi aspettate visite guidate in italiano, ma anche se non conoscete il francese (che peraltro noi abbiamo chiesto espressamente per esercitarci un po') i vostri occhi resteranno soddisfatti.

La gita alle gole del Tarn è stata senza dubbio una piacevole sorpresa. Ricordo la tranquillità dei luoghi, la totale assenza di traffico nonostante la strada fosse praticamente una sola, la bellezza del paesaggio e la natura selvaggia con la sua fauna e le sue meraviglie sotterranee. Una breve nota però la merita anche l'hotel dove abbiamo soggiornato. In una frazione di Millau, Creisseils, si trova l'omonimo castello, risalente al Medioevo, che ospita l'Hotel Chateau de Creisseils, dove è possibile svegliarsi con una bella vista del panorama (viadotto incluso, anche se quello nel Medioevo non c'era...), passare un po' di tempo nel bel giardino arricchito da piante e fiori, e cenare al lume di candela affacciati alle mura che danno sulle luci della città. Se capitate da quelle parti ve lo consiglio.

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Da Millau a Lione e ritorno in Italia

Per il ritorno abbiamo deciso di non fare la stessa strada dell'andata, ma di dirigerci verso nord-est fino a Lione, da cui siamo poi rientrati in Italia passando per Chambéry e per il passo del Fréjus.

Partiti la mattina da Millau, siamo passati per Le Puy-en-Velay, con la sua bella cattedrale e la suggestiva Chapelle Saint-Michel d'Aiguilhe, situata sulla cima di un camino vulcanico. Questo panorama insolito è uno dei motivi per cui abbiamo deciso di passare da questo paese.

Proseguendo abbiamo infine raggiunto Lione, dove abbiamo trascorso due notti. Lione è una delle più grandi città della Francia, ma nonostante le sue dimensioni la ricordo del tutto vivibile. Attraversata da due fiumi, il Rodano e la Saona, è dominata da due colline, la Fourvière e la Croix-Rousse, che insieme ai quartieri della città antica, la Vieux Lyon, costituiscono patrimonio mondiale dell'UNESCO.

Lione è una città che offre molto ai turisti. Dal punto di vista dei servizi si trova tutto quello che ci si può aspettare da una grande città, compresi mezzi pubblici efficienti e che funzionano fino a tardi. Per quanto riguarda i divertimenti ricordo tantissimi locali sia nella Vieux Lyon che nei pressi di Place Bellecour, una delle piazze più grandi di tutta la Francia. Per chi ama storia, architettura ed in generale la cultura esistono numerose opportunità, grazie all'evoluzione che Lione ha avuto fin dai tempi di Roma, passando per il Medioevo, per arrivare ai tempi più recenti.

Vi consiglio senza dubbio di salire sulla Fourvière, dove potete ammirare il panorama della città e visitare la basilica di Notre-Dame-de-la-Fourvière. Inoltre dovete assolutamente fare un giro per i vicoli della Vieux Lyon, che di fatto è costituita da tre quartieri, dove tra edifici, chiese e palazzi storici non vi mancheranno le occasioni per fare delle belle foto.

Se invece volete prendervi qualche ora di relax allora potete andare al Parc de la Tête d'Or, bellissimo parco con uno specchio d'acqua dove potrere fare un giro in barca (come un po' dappertutto in Francia), una zona colorata da aiuole ricche di diverse specie di fiori, ovviamente raccomandata in primavera, ed un parco zoologico, dove molti animali sono tristemente ma inevitabilmente in gabbia, ma altri godono di ampi spazi dove muoversi liberamente.

In conclusione, dovendo dare un giudizio, penso che dato il tema di tutto il viaggio, più incentrato sulla natura, Lione stoni un po', ma credo allo stesso tempo che sia una città da visitare, dedicandole però la giusta attenzione ed il tempo che merita.

Da Lione il ritorno in Italia è piuttosto agevole. E' sufficiente dirigersi verso est per infilarsi tra le montagne dalle parti di Chambéry. Qui si potrebbe aprire un capitolo a parte, ma il tempo a nostra disposizione era finito, quindi niente soste, gite o visite, malgrado la zona le meritasse, e via dritti per il passo del Fréjus per rientrare finalmente in Italia.

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Conclusioni e suggerimenti

Quando ho iniziato a scrivere questo articolo non pensavo che ci avrei messo così tanto, ma riguardando le foto e ripensando a tutto il viaggio mi sono accorto di avere molto da raccontare, ma soprattutto mi sono reso conto che ci sarebbe molto ancora da vedere. Le città ed i paesi che abbiamo visitato sono solo alcuni dei tanti. Vi sarete accorti che ce ne sono molti che non ho citato, ma è solo perché non abbiamo avuto il tempo di visitarli tutti...

Potendo rifare lo stesso viaggio probabilmente eviterei le due notti a Lione e mi concentrerei solo sul tema natura, anche ripassando per la stessa strada del viaggio d'andata per fare qualche sosta in più, per esempio ad Avignone, ad Orange o in qualche paese della Costa Azzurra.

Dal punto di vista fotografico direi che bisognerebbe avere a portata di mano un po' di tutto: focali corte e lunghe, cavalletto, filtro polarizzatore e filtro neutro, tipo Hoya ND400, con cui giocare con le lunghe esposizioni dell'acqua. Ai tempi del viaggio purtroppo non avevo neanche il grandangolo ed un buon tele ancora mi manca. Inoltre sono diventato più esigente sul tema della composizione: questo è il motivo per cui non ho pubblicato foto del viaggio nella galleria e ad essere sinceri ho fatto anche fatica a selezionare le foto che trovate in questo articolo. Mi sa proprio che dovrò tornare ancora da quelle parti...

Se avete domande o commenti potete usare la sezione qui sotto o scrivermi via email.

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FAQ

Qual è il periodo migliore per visitare Provenza e Camargue?

Dipende da cosa volete vedere... Se vi interessa la lavanda allora date un'occhiata alle domande successive. Se volete fotografare i fenicotteri allora il periodo migliore (ma non l'unico) è l'inverno, tra gennaio e febbraio: su Fotografia e Viaggi, dove organizzano anche dei workshop di fotografia, trovate qualche informazione. Se, infine, non avete esigenze particolari allora vi consiglio la primavera: ha il vantaggio del clima non troppo caldo, delle giornate lunghe e della presenza non eccessiva di turisti.

Dove posso vedere/fotografare la fioritura della lavanda?

Senza dubbio in Provenza, ma più in generale nella fascia che dalla Provenza si estende fino alle Alpi. Trovate qualche indicazione su questo sito (solo in francese).

Qual è il periodo migliore per vedere/fotografare la fioritura della lavanda?

La lavanda fiorisce, a seconda delle regioni, tra giugno ed agosto. Trovate qualche indicazione più dettagliata qui.

Qual è il posto migliore per vedere i luoghi dove sono stati dipinti i quadri dei maggiori pittori impressionisti?

Senza dubbio il consiglio è di visitare Arles, dove Van Gogh ha dipinto molti dei suoi quadri. Renoir ha invece vissuto a Cagnes-sur-Mer, dove c'è un museo a lui dedicato. Cézanne è invece vissuto ad Aix-en-Provence.

Dove posso trovare altre informazioni su Provenza e Camargue?

Su questo sito trovate un po' di tutto: dalle informazioni sui luoghi da visitare, agli itinerari, ad alcuni consigli pratici. Contiene anche informazioni su altre regioni della Francia.

- 24 Giu 2012 -



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